Pensieri: l’esperienza insegna!

Potete chiamarli consigli, regole, usarli come esempi, sono una raccolta di riflessioni maturate nei miei anni di lavoro, di esperienze fatte sul “campo”.

Pareto in Team

Le regole del miglior Project Management affermano che, assegnato un Team (il quale nel 99% dei casi non hai assolutamente scelto tu), devi “tirare fuori” il meglio dai singoli individui, gestendo opportunamente le rispettive professionalità e personalità.
Ecco il mio personale consiglio: se avverti che il numero di collaboratori con personalità/professionalità non adeguate al progetto supera il 20% dei componenti del Team, non prendere in carico quel progetto!
Il suddetto 20% produrrà l’80% dei danni nell’ambito del progetto.

La premessa per una efficace collaborazione

Help me to help you!!! Help me to help you!!!

Ironia della sorte (familiare vs professionale)

Ho un bambino in età pediatrica ed una notte, intorno alle ore 04:00, mi sono dovuto recare molto, ma molto, velocemente presso un famosissimo ospedale pediatrico. Fortunatamente non stava male mio figlio, il quale anzi dormiva in piena salute come un angioletto, bensì erano in pessime condizioni “sanitarie” svariati database Oracle, che sottintendevano le funzionalità di tutta la struttura. Dopo sapienti cure ed un po’ di riposo, i database si ripresero tutti ed oggi sono ancora vivi ed in pienissima forma. L’ospedale ed il relativo importante pronto soccorso, non ebbero neppure un secondo di disservizio. Dove risiede l’aspetto ironico? Eccolo: mi sono dovuto recare d’urgenza ed in piena notte presso un ospedale pediatrico ma non per mio figlio piccolo bensì per professione (grazie Eugenio, ma soprattutto continua cosi!!!). 

 

Dal punto di vista della fisica

L’eccezione non conferma la regola ma la invalida (ovvero la regola era sbagliata).

 

L’errore è informazione molto preziosa

Se ho fallito 100 volte ho 100 informazioni in più di come realizzare il mio progetto (sia professionale che di vita).

Il pensiero laterale

Gli occhi vedono solo ciò che la mente è preparata a comprendere”

In un cespuglio fuori da un castello c’è una spia nascosta: la spia deve capire la parola d’ordine per entrare nel castello. Arriva un contadino e la guardia del castello grida “DODICI”. Il contadino risponde “SEI” e può entrare. Arriva un mercante e la guardia del castello grida “DIECI”. Il mercante risponde “CINQUE” e può entrare. Arriva un mendicante e la guardia del castello grida “OTTO”. Il mendicante risponde “QUATTRO” e può entrare. A questo punto la spia crede di aver capito, ma attende per sicurezza. Arriva una cortigiana e la guardia del castello grida “SEI”. La cortigiana risponde “TRE” e può entrare. La spia, sicura di aver capito, prova ad entrare. La guardia del castello grida “QUATTRO”: cosa dovrebbe rispondere la spia per poter entrare? Un aiuto: la spia aveva risposto “DUE” ma è stata immediatamente uccisa dalla guardia.

Qualcosa di non solo ludico

Due grandissimi film assolutamente da vedere